È doveroso in preparazione di queste visite lampo, essere impeccabili in laboratorio, alla vendita e soprattutto rispettare le attuali norme dettate dall’ emergenza Corona. Ribadisco questo, non solo per salvare la nostra immagine di una categoria professionale con tradizione e stile, ma perché è necessario sopravvivere. Il consumatore, che ha la sensazione che le norme igieniche non siano buone, non tornerà a comprare il gelato da voi e non ve lo dice. Il giornalista che passa inosservato, ma prepara l’articolo sull’igiene in gelateria, non sarà clemente verso di voi e la categoria.
Andando in giro per Berlino, osservo con attenzione come le gelaterie rispettino le norme igieniche attuali. C’è chi è esemplare: percorsi tracciati sul marciapiede con indicazioni delle distanze, pannelli di plexiglas e una persona alla cassa che incassava il contante con guanti, mentre la distribuzione di gelato è di competenza di un altro collega. C’è chi è deplorevole di questi tempi: solo i percorsi tracciati sul marciapiede, niente pannelli di plexiglas, niente pagamento con carta di credito e chi distribuisce il gelato, incassa anche il contante, senza mascherina, senza cappellini e con magliette polo di diversi colori e non proprio pulite. Vi faccio un altro esempio: recentemente volevo gustarmi un panino fresco con l’aringa matjes. Il venditore aveva i guanti e aveva appena incassato i soldi dal cliente prima di me, ora si apprestava con gli stessi guanti a tagliare il panino e mettere il filetto di aringa, la foglia di insalata e le cipolle. L’ho bloccato subito e ritratto l’ordinazione, perché è risaputo che l’uso dei guanti non dovrebbero venire a contatto con il contante e con la somministrazione del prodotto. E chi non fa attenzione a questa regola semplicissima, sicuramente non osserva neanche altre misure igieniche fondamentali.
Anche il pagamento con la carta di credito, deve essere possibile nelle gelaterie. Sono ancora troppo pochi i soci, che offrono questo servizio per il cliente. Qualche settimana fa, il nostro presidente aveva scritto una news-letter, informando i soci di una lettera di un signore, cliente e giornalista, che gentilmente ci faceva presente come in molte gelaterie nella sua zona, tutte con la vetrofania di Uniteis non si rispettassero le regole igieniche di base. Pregava l’associazione di far fronte a questa mancanza presso i propri soci, perché c’è una legge che lo impone. Per ogni cliente è fondamentale, che il prodotto che lui ora acquista e tra un minuto mette in bocca, sia igienicamente pulito o trattato con le dovute cauzioni. Poi un altro aspetto messo in evidenza dal giornalista, è che molte signore alla vendita al banco, hanno anelli, orologi, braccialetti e cianfrusaglie varie alle mani e si chiedeva come sia possibile disinfettare tali oggetti. Anche le unghie lunghe e smaltate, così come quelle finte incollate, non garantiscono l’igiene necessaria alla distribuzione del gelato. La raccomandazione è che durante il periodo di lavoro, chi viene a contatto con il prodotto e con i clienti, garantisca una corretta e sicura pulizia delle mani. In conclusione, se c’è qualcosa che il virus Corona ha messo in evidenza assoluta per evitare un contagio, per non ammalarsi, è proprio la necessità di pulizia e igiene sempre e ovunque! Rispettiamo questo per la nostra salute e per quella dei nostri clienti e non solo a parole!
Pressestelle Uniteis e.V.
Dott.ssa Annalisa Carnio
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