Uniteis scende in campo per promuovere il gelato
A Berlino lo scorso 29 maggio ha avuto luogo la manifestazione “Calcio in Festa”, una grande festa italiana con un torneo calcistico amatoriale, organizzata dal Comites di Berlino con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana.
Uniteis non poteva mancare a un evento di questo tipo, in quanto il gelato come il calcio appartiene all’anima italiana più profonda ed entrambi affondano le loro radici nella storia rinascimentale fiorentina.
L’obiettivo di questo evento è stato puntare i riflettori sul Club Italia Berlin, originariamente nato come “Gioventù Italiana a Berlino”, un club di tradizione calcistica storico, fondato nel 1963 da Don Luigi Fraccari, padre alla Missione Cattolica Italiana nel decennio della grande emigrazione italiana verso la Germania.
Nel 1980 viene cambiato il nome in Club Italia rafforzando la sua funzione di punto di riferimento calcistico degli immigrati italiani a Berlino.
Quest’anno il Club Italia sta partendo con una stagione di tutto rispetto, grazie al nuovo allenatore, Thomas Häßler, giocatore di calcio di fama internazionale, campione del mondo, nato a Berlino, che per molti anni ha giocato come centravanti della Juventus e della Roma. Uniteis è stata al “Calcio in Festa” certamente un ospite in primo piano, sia per il suo supporto come sponsor, ma soprattutto grazie a due suoi soci di Berlino, che in modo diverso hanno contribuito al successo della manifestazione e a far onore all’associazione.
Il primo, Paolo Savaris della Gelateria Dolce & Freddo del quartiere di Schöneberg ha portato e regalato il suo gelato a tutti gli ospiti (oltre 400), mentre la Gelateria Caffè e Gelato di Potsdamer Platz ha partecipato come sponsor per partecipare ai costi della manifestazione.
Alla festa erano presenti tanti italiani residenti a Berlino, famiglie bi-nazionali, bambini delle scuole europee con i loro insegnanti e tanti amanti del calcio, oltre a nove squadre di calcio amatoriali che sono scese in campo.
Un programma musicale e l’offerta culinaria hanno completato la proposta in una bellissima giornata di sole.
Come già abbiamo riportato in questa sede già l’anno scorso è grazie al lavoro e impegno dei soci, che credono nell’immagine e nel lavoro dell’associazione, che riusciamo insieme a promuovere e difendere l’immagine del gelato italiano in Germania. Sono queste occasioni in cui si esce in pubblico per modo di dire “a braccetto” – associazione con i soci locali – che portano i risultati migliori, che contribuiscono a dare un messaggio diretto, palpabile anzi da gustare e allo stesso tempo ufficiale.
Sarebbe auspicabile che sempre più soci fossero disponibili a farsi coinvolgere in iniziative di questo genere nella città, dove vivono e lavorano, in feste e ricorrenze in cui il tema può essere l’Italia, ma non solo. Perché è partecipando che ci si fa vedere, ci si distingue e si ha qualcosa da dire. E poi ogni evento ha un suo carattere specifico con messaggi indirizzati a un proprio target di pubblico, oltre a quelli classici.
“Festa in Calcio” per es. è stata per Uniteis anche un’occasione per comunicare indirettamente l’importanza del gelato nella dieta degli sportivi. Il gelato è energia disponibile a breve. Gelato significa zuccheri, ma in percentuale molto minore rispetto all’idea comune. Gli zuccheri contenuti nel gelato sono quelli semplici e quindi facilmente digeribili e immediatamente assimilabili. Poi ci sono i grassi naturali derivati dal latte e dalla panna, attorno al 6/8% ed infine le proteine, in parte derivanti dal latte ed eventualmente dalla frutta. Inoltre non mancano i minerali preziosi, quali il calcio, ferro, magnesio, iodio e fosforo e le vitamine A e D. Il gelato ben si adatta sia prima, che dopo un allenamento.
Tutto questo e altro è stato scritto nel nostro comunicato stampa e gli organizzatori della festa hanno promosso questo messaggio sui loro account Facebook e negli annunci promozionali.
Concludendo è tempo di scendere in campo per tutti noi, nel nostro piccolo o nel nostro grande. E’ gratificante, basta farlo con passione ed essere pronti a giocare in squadra.
Dr. Annalisa Carnio